sabato 19 gennaio 2013

Viaggio tra i programmi elettorali

Ho cercato e letto i programmi di partiti e movimenti per le prossime elezioni. È stata un'avventura sconfortante. Ho preso in considerazione solo Pd, Sel, Pdl, Lista Monti, Movimento 5 stelle e Fermare il declino, quindi diciamo non proprio partiti piccolissimi o poco noti. Innanzitutto trovare i programmi a volte non è così facile o, almeno, quello che è un programma elettorale a me sembrava solo una carta d'intenti o un ammasso di slogan a cui far seguire qualcosa di un pochino più sostanzioso... e invece nulla. Era tutto lì. In particolare a me interessa il capitolo "lavoro", un tema non secondario a  mio modesto avviso. E cosa ti trovo? O quasi il nulla (nelle 15 pagine di un programma, per esempio, al capitolo Economia si dedicano poche righe delle quali solo una dedicata al tema del lavoro in senso stretto), o una serie puntuale di proposte (che ti viene in mente solo un'obiezione: perché non l'avete fatte finora?) o tante belle idee che non si capisce come verranno attuate (dove vengono presi i soldi? A quanto dovrebbe ammontare una defiscalizzazione per le imprese che assumono?). Insomma, tanti buoni propositi mal spiegati. Ah, esiste anche un lungo (e scusate, noioso) programma che pare più un manifesto filosofico su tutto quello che non va e che verrà cambiato (senza spiegare come), un altro che attacca con la pace nel mondo (non scherzo). Un dato apparentemente confortante: quasi tutti pensano a interventi ad hoc per le donne. Qualcuno lo fa perché ci sta bene (proporre solo il telelavoro, che già esiste per altro, sembra proprio un'aggiunta dell'ultimo secondo... ah, già... le donne), qualcuno perché ne è convinto e soprattutto, secondo me, perché ha chiesto alle donne cosa serve (più asili nido, è sicuro). Qualcuno se ne frega.

I leader dei programmi analizzati da Il Sole 24 Ore
Qualche giorno fa su Il Sole 24 Ore Marco Rogari aveva confrontato i programmi elettorali (di Pd, Pdl, Lista Monti, Movimento 5 stelle, Rivoluzione civile e Fermare il declino) sul tema del pareggio di bilancio e debito pubblico, valutandone efficacia e fattibilità. Rogari lamenta che i programmi fin qui pubblicati (e visto che manca poco più di un mese alle elezioni pensiamo che siano i definitivi) ci siano poche misure dettagliate sui temi da lui analizzati (ma non solo su quelli). Inoltre, per nessuno, nemmeno per l'ex tecnico prof Monti, l'analisi offre il cartellino verde sulla reale concretezza delle proposte. Inquietante.

Del resto, si sa, le elezioni non si vincono sui programmi. Chi ha provato a essere preciso e dettagliato non ha mai conquistato il Parlamento. Ma forse oggi, in questo mare di incertezza, qualche dato in più non fa male.

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